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Favignana Punti immersione
Relitto Carmelo Lo Porto
Questa immersione è molto semplice e si svolge ad una profondità di -18 metri.
Si tratta di una vecchia bettolina del 1921. La nave trasportava sale e durante una forte mareggiata nel 1971 è finita contro gli scogli Palumbo che sono semi affioranti. La nave è divisa in due tronconi, con la parte poppira ispezionabile e la sala macchine bene in vista. La coperta è sparsa un po' ovunque. interessante è la vita bentonica. Negli anfratti vive un grosso grongo il quale si fa fotografare dai sub.
Secca Manuzza
I colori che si possono vedere in questa immersione sono stupendi. La secca si presta molto alla fotografia sia macro che tradizionale. L'immersione è abbastanza impegnativa. IL cappello della secca si trova ad una profondità di -19 metri, mentre la profondità massima si raggiunge ad una quota di -38 metri. Buttata l'ancora sul terzo mammellone della secca si scende su un fondale roccioso dove incontriamo la prima sorpresa; "signori ecco a voi Minni la cernia" un esemplare veramente enorme. Continuando il giro mantenendo la parete alla nostra destra, possiamo gustare la visione di numerose aragoste che fanno capolino tra la roccia ricoperta da fantastiche gorgonie rosse. Sotto un anfratto, nella penombra, vive ormai da molti anni un fantastico esemplare di cerianto, fotografato ormai da centinaia di sub.
Primo Palo
Il primo palo è un immersione abbastanza semplice. La sommità della secca si trova a -14 metri, mentre la profondità massima è di -32 metri. In questa immersione, oltre alle ormai note gorgonie rosse, che in questo logo sono enormi, possiamo ammirare una quantità infinita di spirografi, il cui diametro può arrivare a superare il metro. Durante l'immersione è possibile incontrare piccoli cerniotti e diverse aragoste. Frugando con un buon illuminatore sotto le rocce è possibile vedere il raro riccio matita e i suoi cugini urticanti, ricci diadema. Raggiunta la quota massima, una bella sorpresa, adagiati a poco meno di un metro l'uno dall'altro, due piccoli cannoni risalenti al periodo delle scorribande spagnole in questi mari (fine 500). Poco prima di terminare l'immersione, sulla sommità, saldate sulla roccia troviamo due enormi spugne nere dal diametro di oltre 3 metri. Interessante è vedere la forma del cappello della secca che finisce con un torrione appuntito.